Sognare una bambola diventa il pretesto per analizzare il proprio inconscio che si scopre essere, immutabile rigido e quasi privo di vitalità, ma gradevole all'apparenza che maschera questo turbamento interiore.
Una voglia sconosciuta di ritorno all'infanzia porta a sognare una bambola come alterego a cui far riferimento per provare a tornare a essere bambino e dunque dar vita al proprio inconscio, che rimane celato, impalpabile ma comunque scomodo rendendo la donna rigida, senza vita e priva di contenuto come se lei stessa fosse fatta di pezza.
Tema principale della collezione è dar vita all'inconscio di bambola che attraverso gli abiti fuoriesce sottoforma di rifiniture e dettagli, mentre per i capispalla rifinisce gli interni a contatto con la pelle e con il corpo da cui l'inconscio prende vita.